Foto 9 ottobre 2003: arrivo del Presidente della Repubblica a Longarone
VAJONT, IL NOSTRO PUNTO ZERO
La visita del presidente Carlo Azeglio Ciampi, nell’omaggio alle vittime a quarant’anni dal disastro, ha definito il Vajont come punto zero per qualsiasi concetto di produzione energetica.
Si parte da qui, da questa tragedia, quando si tracciano le linee di un’etica legata allo sviluppo e alla realizzazione economica.
Mai più così. L’errore umano è aggravato dall’aver posto il profitto in primo piano, davanti agli interessi della popolazione e alla vita. Questo giudizio, ripetuto dal Presidente della Repubblica nelle cerimonie, per nulla retoriche, svoltesi nel corso della sua visita del 9 ottobre 2003, vede i percorsi della memoria elevati ad esempio e monumento nazionale. Così è per il cimitero di Fortogna, che sta trovando una definitiva sistemazione architettonica. Così è per la diga, dove la passerella e i pannelli esplicativi sono strumenti che comunicano e trasmettono il senso reale, ed indimenticabile, del Vajont. La visita alla diga diventa anche necessità scolastica, di apprendimento: vedere, dal suo centro, l’abitato di Longarone subito lì sotto, imprime nella mente le pericolosità da evitare.
Mentre Enel annuncia un incremento 2003 del proprio fatturato, superiore al 20%, suona superficiale sfruttare il disagio proveniente da un black out avvenuto domenica 18 settembre, che ha coinvolto l'intero territorio nazionale, per stimolare bisogni energetici.
La linea etica scritta dal Vajont impone attenzioni e professionalità elevate all’ennesima potenza, soprattutto nella costruzione di nuove centrali. (L.T.)
L'abitato di Longarone dalla diga del Vajont
Foto Lele Taborgna: momenti della visita del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi in occasione del quarantennale del Vajont, Longarone 9 ottobre 2003; la diga ed il nuovo percorso che la rende transitabile.
Palazzo del Municipio, Longarone, 9 ottobre 2003
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