martedì 28 settembre 2010

ARCHIVIO 8 - I MIRACOLI DI PADOLA (Comelico Superiore)


Comelico Superiore - 2003
I MIRACOLI DI PADOLA
Pensate ci sia qualcuno disposto a tirar fuori dalle proprie tasche quindici milioni, 7.750 euro, e metterli a disposizione per lo sviluppo del suo paese? No, eh?
Ebbene, ne abbiamo trovati duecentocinquanta. Lassù, tra le montagne, ad una manciata di chilometri dal Sudtirolo, San Candido e dall’Austria.

Il sole, a Padola di Comelico Superiore, in questi giorni splende più che da altre parti. È di una luminosità speciale perché illustra non uno, ma più miracoli. Il primo miracolo è dato da una autotassazione straordinaria. Sono 250 gli abitanti e gli operatori di Padola, Dosoledo, Casamazzagno e Candide, frazioni che compongono il comune di Comelico Superiore, che hanno aderito ad una società, da loro formata, per costruire un impianto di risalita, seggiovia quadriposto a due stazioni, con ampliamento delle piste da sci e dell’offerta turistica invernale. Il secondo miracolo è la costruzione delle Terme di Valgrande. A tre chilometri dall’abitato di Padola le acque solforose daranno benessere e salute. L’inaugurazione delle Terme delle Dolomiti, a 1.300 metri di quota, è prevista per il prossimo 21 giugno, a ridosso di Veneto For You, annuale appuntamento per operatori turistici. Il terzo miracolo è la costruzione, sempre in Valgrande, di un Campeggio di livello internazionale, a cura di un operatore della Val Pusteria già operante in Comelico. Il quarto miracolo è la riapertura della macelleria. Il Sindaco è andato di persona a stringere la mano al negoziante sudtirolese che ha deciso di trasferirsi qui, garantendo così un servizio alla comunità. E, per ora, in quanto a miracoli, ci fermiamo. Per raccontarli meglio.
Ma guarda che belle terme.
In Valgrande, nella mattinata di giovedì 6 marzo, neve e ghiaccio sciogliendosi al sole formano rivoli d’acqua. Due persone, quasi uniche presenze nella valle, con macchinette fotografiche, si trovano contemporaneamente davanti alla costruzione delle Terme. Uno sapevo di essere io. L’altro sapeva di essere lui. Alla fine, prima di scattare qualche foto, scambiando due parole ci siamo presentati . L’altro è imprenditore. Fornisce attrezzature per centri termali ed è la prima volta che vede l’impianto di Valgrande. “È una bella costruzione, carina, bella architettura”, dice. Ha un appuntamento, tra poco, in paese, con dei responsabili. Ottima informazione. Vuol dire che qualcosa si muove veramente, penso. Scattiamo le nostre foto, riprendendo l’esterno della costruzione, di fronte e sul retro, e poi ciao ciao, saluto con la manina mentre dirigo l’auto su Padola. Sabato 8 marzo ho trovato l’appuntamento dell’imprenditore. È Rinaldo Tonon, commercialista, vice-presidente della società che gestisce le Terme. Conferma, con l’assessore al bilancio del Comune, Franco Zandonella, la data dell’inaugurazione del complesso, il 21 giugno. Domenica mattina, 9 marzo, cerco ancora Tonon, sapendo che c’entrava con l’Hotel Comelico. Nel bar dell’albergo arriva un altro Tonon, Mario, il padre. Ed è così che si riallacciano le fatiche di una piccola comunità, fatta di conoscenze e di parentele. Mario Tonon, originario di Vittorio Veneto, è da cinquantadue anni a Padola. Racconta che la spinta per costituire una società di gestione delle terme, composta da operatori locali, è arrivata dai commercianti di Padola. “In effetti”, aggiunge, “sono arrivate offerte da fuori. Ma volevano costruire, davanti alle terme, un albergo da trecento posti. Così che a Padola non avrebbe lavorato più nessuno e tutti i benefici se ne sarebbero andati chissà dove”. “Andiamo a vedere le terme”, prosegue Mario Tonon, prendendo le chiavi. L’esterno della bella costruzione non rende l’idea di quello che può contenere. All’ingresso c’è una reception, l’ascensore e tre piccole fonti di acqua solforosa, che bevo. “È un po’ amara”, dice Tonon. “Buona”, dico io. Sulla sinistra ci sono locali e un grande spazio per il bar, che comprende anche una zona all’aperto. Sulla destra altri locali, ambulatori medici e vasche per bagni termali. Poi, gira e rigira, sali e scendi, il tutto si allarga, diventando sempre più grande.
Nel seminterrato, tra altre sale e attrezzature, c’è la piscina. All’aperto, dov’era previsto un solarium, si proseguirà con un’altra grande vasca circolare, d’acqua calda, utilizzabile in inverno. Sopra c’è la palestra, sale di relax dove stare sdraiati, box con attrezzature per inalazioni, una mansarda per altri ambulatori medici. “Qui si farà un altro ascensore…”, indica Mario Tonon, “…qui si prepara l’acqua, anche con soluzioni per fanghi…, questa sala si allarga…, su questa parete si praticherà un’apertura per accedere all’altra sala…, queste docce non vanno bene e si cambieranno…, ci vogliono altri 800 milioni per sistemare tutto, ma lo faremo presto, entro un mese e mezzo”. Tre imprese sono già state incaricate degli aggiustamenti, indicati dai medici responsabili del centro. La costruzione è merito del Comune di Comelico Superiore. Venerdì 14 marzo si firmerà per la concessione alla Società di gestione, presieduta da Mario Giovannoni attuale direttore del Centro Medico di Camposampiero (PD) e, dice Mario Tonon, saranno consegnate le chiavi del complesso.
Per l’inverno siamo a posto? Meglio a quadriposto.
La riunione pubblica è convocata dalla società Alta Val Comelico. “Nuova seggiovia: sì o no?”. Alle 20,30 di sabato 8 marzo la Sala della Regola di Padola si riempie rapidamente. Composti, in silenzio, abitanti di tutte le età. E anche, nonostante sia il giorno della loro Festa, di ritrovo e cene, parecchie donne. Prende la parola Gianluigi Topran D’Agata, giovane e deciso presidente. Al suo fianco alcuni consiglieri, il sindaco Zandonella Necca, Giovanni Valle presidente degli impianti funiviari del Veneto e il senatore De Rigo, “nuovo socio dall’altro ieri” dice l’accalappia adesioni Topran D’Agata. E di questo parla il presidente; del grande azionariato diffuso utile per aprire molte porte, ottenere contributi, sollecitare approvazioni. In soldoni, si parla di miliardi. Ne sono stati raccolti, tradotti in lire, tre e duecento milioni, 1.650.000 euro.
Dei duecentocinquanta sottoscrittori, centoquarantatre hanno già versato interamente la quota minima, quindici milioni. E la Scuola di Sci di Padola si è impegnata per 116.203 euro, 225 milioni di lire. L’invito del presidente, rivolto a tutti, è che si concluda al più presto la raccolta dei fondi, che tutti si diano da fare per coinvolgere e convincere nuovi soci. Perché, entro il 15 marzo, bisogna ordinare ad una delle due uniche imprese che realizzano questo tipo di impianti, la seggiovia quadriposto. “Con le Terme e il Camping”, prosegue il presidente rivolto alla platea, “stiamo realizzando una svolta in Comelico, unica prospettiva per far rimanere i residenti qui in montagna”. “Per dicembre”, continua Topran D’Agata, “l’impianto deve essere in funzione”. Altre informazioni tecniche, brevi interventi del sindaco, di Valle, un saluto di De Rigo e, passata un’ora, tutto è finito. Troppo presto per una signora, turista a Padola da trent’anni, interessata al progetto. Alle sue domande, chi tiene il bilancio della società risponde che più del 30% della somma necessaria c’è già; che il 40% proviene da contributi e che manca il 28%, comunque sottoscritto e da raccogliere.

Topran D’Agata risponde che, in altre occasioni, tutto è stato ben precisato. L’accalappia adesioni, dice alla signora “che ci si può trovare il giorno dopo, domenica e, chiarito ogni dubbio vedrà che potrà andare in banca lunedì, per il versamento”. All’uscita, mostra la mappa con i rilievi della nuova pista, che si aggiunge in quota superiore a quella esistente, servita oggi da una sciovia.
L’inverno di Padola e del Comelico, con la nuova seggiovia quadriposto, diventa concorrenziale con il vicino centro sudtirolese di Sesto. Sufficiente per attrarre qualcuna di quelle auto che ogni domenica di neve fila via dritta, oltre il confine bellunese e il Passo Monte Croce, sci sul tetto, a far più felice chi lo è già; finanziato dalla sua Provincia autonoma.

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