lunedì 11 ottobre 2010

ARCHIVIO 11 - VAL CANZOI, PORTA DEL PARCO - IL BENESSERE DELLA MONTAGNA

ESTATE IN VAL CANZOI - CESIOMAGGIORE (BL)

IL BENESSERE 
DELLA MONTAGNA

L’unico rimedio al caldo è il fresco. Dell’acqua, della montagna, della vegetazione. Ebbene, ancora una volta Val Canzoi si è dimostrata valida risposta alla necessità di benessere di tanti. Non solo di domenica, strapiena e con le note difficoltà di parcheggio, ma anche nel corso della settimana i vari punti attrezzati e di ristoro sono stati frequentati. L’acqua era nel torrente Caorame e nel Lago della Stua. La vegetazione, rigogliosa e varia, copre le pendici montuose di tutta la valle nella sua profondità. Passeggiate ed escursioni, oltre il lago, sono facili e rilassanti. La gente c’è, in questa valle definita un tempo “una finestra sul parco”. I servizi un po’ meno.


Parla chi lavora
Loris Broccon è testimone privilegiato dei flussi in Val Canzoi. Gestisce da sei anni il bar e il servizio ristoro nell’Albergo ristorante Boz, sotto la diga. “Il tempo determina il buon andamento stagionale”, conferma, “quest’anno è stato buono, l’anno scorso pessimo”. L’assenza di pioggia, che tanti problemi ha causato alle riserve idriche, ha aiutato il turismo e gli operatori. Sabato 16 agosto, mentre ancora una volta incontriamo Loris, un incendio, il primo a sua memoria in sei anni, sta divampando su Col dei Gnei; l’elicottero fa la spola tra il bacino della Stua e il colle, dove scarica acqua. Il bar è pieno ma Loris trova il tempo per qualche risposta. Il parcheggio, unico esistente, è privato, come altri nelle immediate vicinanze. “È la buona volontà dei proprietari a lasciar mettere le macchine” prosegue Loris, “dovrebbero fare di più le amministrazioni comunali. Anziché divieti di sosta, fare parcheggi”. Alle 20.00 comincia a piovere, anche sull’incendio, e l’elicottero se ne va.


Nella valle ci sono tre possibili situazioni di sosta e parcheggio. C’è una grande area picnic, prima di arrivare al Boz. Ci sono i fondamentali spazi di Orsera, attrezzati da qualche anno anche lungo il Caorame. C’è il piazzale davanti all’Osteria alla Santina, ex maneggio.
Siamo ad Orsera, anche martedì 12 agosto, quando troviamo Teddy Soppelsa, consigliere nell’Ente Parco in rappresentanza del Ministero per l’Ambiente. Sappiamo così che l’Osteria alla Santina, ora chiusa, è stata acquistata dal Parco; come pure la Casera del Frassen, alla testa della valle, più su oltre il lago. Prossimamente, annuncia Teddy, ci saranno gli interventi di ristrutturazione.
La Cooperativa Orsera, intanto, resta la principale fonte di servizi. Gabriella e Jackye, insieme, sono responsabili del punto di ristoro. Gabriella, per dieci anni, ha gestito Osteria e maneggio alla Santina. Intratteniamo un lungo colloquio con Jackye, che fino a tre anni fa girava il mondo per l’assistenza tecnica a macchinari industriali. Ascoltiamolo: “Per il pranzo di ferragosto abbiamo avuto 470 persone. La gente sta cercando un mangiare tipico e con pasti caratteristici a prezzi popolari. Qui, con 12-13 euro si mangia. Per velocizzare il servizio, se ne parlerà in cooperativa, serve un computerino”. Mentre Gabriella, con i tanti collaboratori, segue i tavoli, Jackye continua: “Sono contento, Orsera è una bella iniziativa, una bella storia. Abbiamo cambiato le strutture coperte con gazebo nuovi, allestito la zona camper rifacendo i bagni. Qui nel punto ristoro, anche se non siamo zona parco, il Parco ha contribuito al 90% dei costi per un gabinetto riservato ai disabili. Per handicappati, disabili e down Orsera è un bel posto, dove possono trovarsi bene. Ci sarebbe il prato da sfruttare con un campeggio tende. Avrei idea di fare musica, concerti; ma anche un posto per giocare a bocce, per gli anziani. Mi piaceva arrampicare e sto parlando per fare una palestrina di roccia, per insegnare ai ragazzi. Teniamo aperto tutto settembre, poi vedremo ad ottobre. La nostra prospettiva sarebbe quella di tener aperto tutto l’anno, anche con cene su prenotazione”. Jackye, in Orsera e nella valle, ci crede. Indica Tamara, che serve ai tavoli, della cooperativa Mazarol che raccoglie le Guide ufficiali del Parco; per tre settimane ha educato i bambini alla flora, alla fauna e a vecchi mestieri come fare la lana. Jackye prosegue: “Dal Comune avremmo bisogno di una campana per la raccolta differenziata dei rifiuti, ma ancora non c’è. Non siamo stati supportati dal Comune. L’area sul Caorame è piena di gente e le immondizie le dobbiamo portare via noi. Il Comune ci ha un po’ abbandonato e pensare che siamo una risorsa per Cesio, per il lavoro ai giovani. Anche per l’acqua, abbiamo una fonte con sorgente da sfruttare, acqua buonissima…”.


Lasciamo Orsera non prima di aver sentito Clara Carollo che segue il Punto informazioni del Parco, all’ingresso dell’area ristoro, aperto da luglio a metà settembre. “È il primo anno che lavoro in Orsera, pur frequentandola normalmente nel passato. Quest’estate c’è stata un’affluenza fantastica. Anche tanta gente nuova che ha scoperto la Val Canzoi. Molti erano già informati sul Parco per trasmissioni andate in onda sulla Rai. Comprano anche qualche gadget, magliette, spille”.
Ricordiamo, allontanandoci, che Teddy Soppelsa riferiva della disponibilità di Orsera e del suo presidente De Carli di essere, a tutti gli effetti, area del Parco. 


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